Ormai manca poco all’inaugurazione prevista per il prossimo Aprile. Un anno di ritardo sui tempi annunciati dai politici ma non su quelli previsti da chi l’aeroporto doveva costruirlo.



Il nuovo aeroporto, che andrà a sostituire definitivamente quello cittadino di Eilat e liberà l’aeroporto militare di Ovda dal traffico internazionale, si trova a poco meno di 20km a nord della città, in vicinanza del parco di Timna.

Costato oltre 1.6 miliardi di sheqel (oltre 500 milioni di dollari), l’aeroporto è stato progettato congiuntamente dagli studi di architettura Amir Mann-Ami Shinar Architects and Planners e Moshe Tzur Architects & Town Planners.

Pensato per gestire un traffico di oltre 4 milioni di passeggeri l’anno, garantendo la possibilità di una crescita significativa del turismo dell’area. L’aeroporto, dotato di un’unica pista di decollo/atterraggio è anche pensato come destinazione alternativa qualora dovessero esserci chiusure del aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. da oggi, infatti, in caso di tempo inclemente o altro, i voli sono dirottati su Cipro o Giordania.

La pista, lunga 3600 metri edadatta ad accogliere qualsiasi tipo di aeromobile, è stata inaugurata un paio di mesi fa nel corso di una serie di operazioni di decollo/atterraggio necessaria alla qualificazione della pista stessa.

L’aeroporto si trova a poche decine di metri dal confine con la Giordania e per questo è stata realizzata una barriera di protezione lungo il confine. La strada che porta ad Eilat, la famigerata 90, è stata allargata a 4 corsie ed è prevista la costruzione di una stazione ferroviaria della futura linea Be’er Sheva-Eilat.

L’aeroporto è intolato ad Ilan ed Asaf Ramon, padre e figlio, piloti militari, morti entrambi in incidenti che hanno sconvolto l’intero paese. Ilan, infatti, fu uno delle vittime dell’esplosione dello Shuttle Columbia esploso al rientro nel 2003, mentre Asaf in un incidente a bordo del suo F-16 durante un esercitazione nel 2009.



Di Edoardo