L’aeroporto di Tel Aviv avrà gestito a fine 2017 oltre 20 milioni di passeggeri raggiungendo – di fatto – la sua capacità operativa. Dopo aver rinnovato il Terminal 1 ed averlo riaperto solo pochi mesi fa ai voli low-cost, ci si prepara al futuro.



Solo 2 anni fa era stata inaugurata la pista Nord-Sud (21-30) ricavata allungando un pista di rullaggio già esistente. Questo ha creato un sistema di 3 potenziali piste funzionale al separare le traiettorie dei decolli e degli atterraggi massimizzando quindi il numero di movimenti.

La chiusura del aeroporto Sde Dov di Tel Aviv, poterà però un ulteriore crescita improvvisa del numero di passeggeri aggiungendo i voli interni a quelli internazionali. Ad oggi, infatti, il Ben Gurion ha un traffico interno insignificante dopo che El Al ha sospeso i voli verso Eilat.

Questa nuova espansione, che si aggiunge alla crescita organica dei turisti stranieri, rischia di strangolare l’infrastruttura dell’aeroporto.

Per poter gestire il previsto incremento di passeggeri internazionali è in corso di costruzione il quarto braccio di finger ed una nuova area di check-in è in corso di realizzazione mentre 6 nuove corsie di controllo bagagli a mano verranno aggiunte a breve. Questo però non sarà sufficiente nel momento in cui si aggiungeranno i voli interni.

Il progetto originario del Terminal 3 prevederebbe anche un quinto braccio ma si fa fatica ad immaginare come il termina stesso potrebbe reggere quest’ulteriore espansione.

E’ per questo motivo che verrà costruito un nuovo terminal (il fantomatico terminal 2) destinato ai soli voli interni.

L’aumento di voli poi porterà a saturazione la capacità delle 3 piste attuali ed è stato da poche settiman approvato il progetto di costruzione di una quarta pista a nord di quella esistente.

Se oggi sembra un record aver raggiunto i 20 milioni di passeggeri, le previsioni (al netto di eventi bellici) danno una crescita a 30 miloni ad inizio del prossimo decennio. Si tratta di un aumento del 50% in meno di 5 anni. Il solo terminal 1 ci si aspetta raddoppi il numero di passeggeri in 2 anni, passando dai 1.4 miloni odierni ad oltre 3 entro fine 2019.

Se non bastasse l’incremento di passeggeri a mettere sotto stress l’aeroporto principale d’Israele, anche gli israeliani che non viaggiano contribuiscono con i propri acquisti online. Il volume di merci transitate dal terminal dei corrieri ha visto a sua volta un incremento impressionante che non sembra accennare a rallentare, tutt’altro.

Solo nel mese di dicembre l’area cargo ha gestito oltre 10 milioni di pacchetti e la decisione delle Poste Israeliane di raddoppiare le dimensioni del centro logistico di Modi’in è un chiaro segnale che questo trend continuerà ancora a lungo.

Una volta, però, completate queste nuove opere di estensione del aeroporto non ci saranno altre opportunità di estenderne l’area e sarà necessario creare un nuovo aeroporto internazione.



Di Edoardo